La prima parte della stagione internazionale si è conclusa con la finale del Grand Prix

La prima parte della stagione internazionale si è conclusa con la finale del Grand Prix, ospitata per il secondo anno consecutivo da Barcellona. L’evento è entrato di diritto nella storia della disciplina in quanto caratterizzato da prestazioni di assoluto valore, che hanno testimoniato un progresso tecnico e artistico di enormi proporzioni.

ChanJinHanyu

Il protagonista assoluto è stato a tutti gli effetti Yuzuru Hanyu, massima espressione attuale di quello che dovrebbe essere il connubio tra parte tecnica e componente artistica. Il giapponese è diventato il primo uomo nella storia a vincere tra finali consecutive, ma soprattutto, nel giro di quattordici giorni, è stato capace di pattinare quattro programmi di rara perfezione che hanno cambiato il corso della disciplina. Anche il cinese Boyang Jin ha lasciato un’impronta importante perché in Catalogna è riuscito ad atterrare sei salti quadrupli, quattro dei quali nel programma libero, fatto che non vanta precedenti e la dice lunga sull’impatto avuto dal vice-campione iridato juniores nella prima stagione in categoria maggiore. In un contesto da prestazioni a cinque stelle, non è stato da meno il canadese Patrick Chan, autore di un enciclopedico programma libero nobilitato da una velocità e fluidità, che resta un esempio per ogni pattinatore.

MyaharaTsurskaya

In campo femminile, Satoko Miyahara ha festeggiato la prima presenza della carriera in finale con un posto d’onore, frutto di due prove che hanno meritato la standing ovation del pubblico. Nell’occasione, la giapponese ha dimostrato di essere in questo momento la prima espressione del pattinaggio asiatico legittimando ancora di più il secondo posto ottenuto negli ultimi mondiali. La pattinatrice che però ha maggiormente stimolato l’immaginazione del pubblico è stata la russa Polina Tsurskaya, autrice del nuovo primato mondiale in competizioni juniores e, ad oggi, imbattuta su ogni programma affrontato nel corso della stagione. La quattordicenne siberiana ha evidenziato una qualità sugli elementi di salto di salto, che vanta rarissimi precedenti nel passato, ma, soprattutto, ha eseguito due programmi senza la minima sbavatura palesando una maturità e un sangue freddo che vanno ben oltre l’età.

DhuamelRadfordDuscovaBidar

Tra le coppie di artistico, Meagan Duhamel ed Eric Radford non hanno mancato l’appuntamento con il podio ottenendo un significativo posto d’onore con la soddisfazione di essere riusciti a realizzare il migliore programma libero della stagione. A livello juniores, invece, Anna Duskova e Martin Bidar, dopo essere diventati la prima coppia ceca a raggiungere la finale, si sono spinti oltre conquistando una seconda posizione, che non ha eguali nella storia della Repubblica Ceca in qualunque disciplina del ghiaccio.

I numeri dicono che negli eventi estivi e autunnali di Grand Prix, Junior Grand Prix e Challenger Series, gli atleti Edea che si sono cimentati nelle prove di artistico hanno archiviato il 36,8% di podi e 24 successi complessivi.

 

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